lunedì 1 gennaio 2001

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p. de rosa - ammin. ha detto...

AUTORE NOVELLA P. - SSIS CH. 07-08


PILLOLE di PEDAGOGIA GENERALE (parte prima)
La pedagogia è la scienza relativa al bambino. Il termine viene dal greco παις+λογος+αγω (pais "fanciullo"+logos "discorso"+ago "conduco"), e ha in sé l’idea del movimento, poiché infatti nell’antica Grecia il pedagogo conduceva per mano i bambini là dove ricevevano un’educazione. Anche nel concetto di educazione (educere, cioè trarre fuori da, tirare fuori) c’è l’idea del movimento. Il concetto di formazione indica il prendere forma, cioè forgiare ma anche l’auto formarsi, l’auto realizzarsi in maniera personale. Il termine apprendimento (ad-prehendo) esprime l’idea del trattenere a sé un contenuto che vuole essere fatto proprio.
DURKHEIM (1858-1917 sociologo francese, iniziatore del nuovo indirizzo della sociologia che tende ad enucleare dalla storia gli aspetti di una coscienza collettiva) definisce l’educazione un processo di trasmissione di valori da una generazione anziana ad una giovane. L’educazione non è statica, deterministica o meccanicistica, ma fa riferimento ad un itinerario per la realizzazione dell’uomo come essere individuale, sociale, psicologico, relazionale; è un atto intenzionale, pianificato, progettato. Educare è trasmettere contenuti, idee, cultura. L’educazione è:
Un’attività umana fondamentale, da ricondurre alla capacità di apprendimento dell’organismo umano e all’esigenza di ogni generazione di trasmettere il proprio patrimonio culturale (→Durkheim).
È un atto dello spirito umano, nella sua realizzazione individuale e sociale.
La pedagogia affronta tre problemi:
I fini dell’educazione. Questi dipendono dal modo in cui l’educazione è concepita.
Il rapporto educativo come rapporto comunicativo. GIUSEPPE LOMBARDO RADICE (1879-1938 filosofo e pedagogista, membro della commissione per la stesura dei nuovi programmi del 1923-24, stilò la parte riguardante la scuola primaria e, ispirandosi al neoidealismo gentiliano, vi introdusse molti elementi inediti come il gioco, il lavoro manuale, e una particolare attenzione alla salvaguardia delle tradizioni popolari) guarda al rapporto docente-discente come a una comunione di anime , in cui il discente assimili quanto il maestro trasmette. Nella filosofia dell’attivista DEWEY (1859-1952) il rapporto è di transazione e di interazione, cioè il maestro e l’allievo agiscono l’uno sull’altro.
Il rapporto tra educazione e scuola. C’è la necessità oggi di rendere la scuola educativa.
La pedagogia oggi è considerata scienza. L’acquisizione è iniziata alla fine dell’800, dalla matrice della filosofia. In quanto scienza ha un oggetto, ossia un contenuto, un metodo della trasmissione, dei fondamenti scientifici. L’oggetto specifico della pedagogia non è l’uomo né l’educazione, della quale se ne occupano anche altre discipline come la filosofia, la psicologia, l’antropologia, bensì il processo formativo.
L’educazione è un concetto legato alla riflessione filosofica, la formazione invece si occupa del come tradurre le conoscenze nelle attività quotidiane. Il processo educativo ha una connotazione valutativa discendente dalla tradizione pedagogica legata al fine dell’educazione. Il processo formativo ha in sé il concetto di movimento, è privo di meccanicismo, indica un iter continuativo, inconcluso, percorrendo il quale l’uomo giunge alla sua affermazione in quanto persona nella vita sociale. Alla nascita l’uomo è meno dotato rispetto agli altri esseri viventi, ha un numero di geni ridotto. Questa lacuna biologica è il punto di forza dell’uomo che ha colmato questo deficit con la cultura, ossia con tutto ciò che è costruito dall’uomo, beni materiali (manufatti) e immateriali (le idee); l’educazione quindi è una dialettica tra natura e cultura. Nel processo formativo prende forma la conoscenza, che reclama un dialogo perché senza condivisione la conoscenza è inutile, e dà forma la soggetto. Avviene all’interno delle agenzie formative come la famiglia, la scuola, che si occupano di trasmettere i saperi utili all’inserimento dell’individuo nella società in cui vive.
L’apprendimento:
È un processo naturale;
Indica un processo permanente, che accompagna l’uomo per tutta l’esistenza;
È un processo intenzionale;
È un processo relazionale.
L’apprendimento è a metà del processo tra natura e cultura. È un processo complesso che trova il suo fondamento funzionale nel cervello che recepisce, seleziona ed elabora le informazioni che vengono dall’ambiente. Ha per fine il trasmettere e il ricevere conoscenze. DARWIN (1809-1882) e SPENCER (1820-1903) superano la teoria per cui l’uomo è un essere incontrastato in natura; FREUD (1856-1939) modifica ulteriormente l’immagine dell’uomo e le teorie del comportamento; si introduce il paradigma del cambiamento e la relazione tra uomo e ambiente. Nella teoria del comportamentismo (HULL, TOLMAN, SKINNER) l’apprendimento è un atto meccanico, poiché allo stimolo dell’ambiente segue una risposta nell’uomo, senza la possibilità di modificare l’apprendimento. SKINNER (1904-1990 psicologo statunitense, fra i maggiori esponenti del comportamentismo, introduce la distinzione tra comportamento rispondente, cioè in presenza di uno stimolo verificabile, e comportamento operante, quando quello sembra mancare, rifiutando l’assunto comportamentista che ogni risposta presuppone uno stimolo) nella teoria del condizionamento operante afferma che ad uno stesso stimolo vi sono reazioni diverse, frutto della libertà. Si fa strada l’ipotesi delle dinamiche interne all’individuo stesso (→cognitivismo, orientamento della psicologia sperimentale sorto nel 1950-60 in Gran Bretagna che riporta al centro della psicologia lo studio delle attività mentali, dalle cui regole i comportamenti vengono determinati ≠ comportamentismo. PAVLOV). PIAGET (1896-1980 psicologo svizzero, si interessa in particolar modo ai problemi epistemologici, approfonditi attraverso l’esame dei processi cognitivi nell’ambito della psicologia dell’età evolutiva) parla di apprendimento per stadi, un processo lineare, con limiti al di là dei quali l’apprendimento non può andare. BRUNER (1915- psicologo statunitense, tra i primi a introdurre negli USA le idee di Piaget) afferma che rispettando determinate condizioni, è possibile insegnare e far apprendere conoscenze che accelerano i processi e gli sviluppi dell’età evolutiva. In questo modo l’apprendimento non è un processo lineare ma a spirale. L’apprendimento step by step è un accumulo di conoscenze acquisite; l’apprendimento a spirale sottolinea il meccanismo mediante il quale l‘apprendimento modifica la qualità delle nostre conoscenze (apprendimento quantitativo≠apprendimento qualitativo).

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QUIZ PRIMA PARTE


PSICOLOGIA
1. Per quanto riguarda l’oggettività della ricerca scientifica in psicologia è possibile affermare che la ricerca è comunque influenzata dalle convenzioni personali del ricercatore, in particolare per quanto riguarda la scelta dei fenomeni da studiare e della teoria con cui interpretare i dati.
2. Il modello ecologico dello sviluppo umano prevede che lo sviluppo debba essere studiato nelle strutture ambientali in cui l’individuo fa esperienza e a cui è legato direttamente o indirettamente (es. scuola, famiglia, ambiente di lavoro).
3. Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby il senso di sicurezza dell’individuo dipende in larga misura dal tipo di relazione di attaccamento con il caregiver (madre).
4. Nella teoria di Piaget assimilazione e accomodamento sono due processi complementari tramite i quali il soggetto tenta di stabilire un equilibrio con l’ambiente.
5. Nella teoria dell’elaborazione dell’informazione i copioni (script) e gli schemi sono strutture cognitive che riassumono la conoscenza – nelle sue linee generali – che un individuo ha di situazioni, luoghi, oggetti, relazioni interpersonali, etc.
6. La concezione dello sviluppo cognitivo di Vygotskij si differenzia da quella di Piaget per la rilevanza data nei processi di apprendimento al contesto sociale e all’interazione tra il bambino e individui più esperti.
7. Vari autori a proposito dello sviluppo dell’identità parlano di uno “stato di moratoria” che può essere definito come una fase dello sviluppo dell’identità caratterizzata dalla sperimentazione e dal non fare scelte precise.
8. Gardner (1983) ha proposto una teoria dell’intelligenza diversa dalla maggior parte delle teorie precedenti in quante tale teoria presuppone l’esistenza di sei diversi tipi di intelligenza: linguistica, logico-matematica, spaziale, musicale, corporeo-cinestetica e personale.
9. L’approccio allo sviluppo cognitivo che si ispira alla teoria dell’elaborazione delle informazioni differisce dall’approccio piagettiano in quanto pone in primo piano le caratteristiche del compito e le strategie di elebaorazione adottate dal soggetto.
10. Il raggruppamento di caratteristiche che descrive meglio lo stile genitoriale “autorevole” consiste nell’affettuosa benevolenza verso i figli, attenta sorveglianza sul loro comportamento, concessione di un’ampia autonomia psicologica.
11. Gli schemi interpersonali primari rappresentano l’esperienza relazionale che l’individuo ha fatto nei primi anni di vita.
12. L’esperienza fatta nei primi anni di vita è codificata prevalentemente in forma senso-motoria non verbale.
13. Le tre componenti principali di uno schema interpersonale sono: il desiderio del soggetto, l’aspettativa circa la risposta dell’altro, lo schema d’azione del soggetto.
14. Uno schema interpersonale autoreferenziale è caratterizzato dal fatto di attivarsi in base ad indizi minimi, restando impermeabili rispetto ad altri dati che non lo confermerebbero.
15. Una persona che si aspetta di essere rifiutata dagli altri si comporta involontariamente in modo da indurre il rifiuto da parte degli altri.
16. Per canale in un processo di comunicazione si intende il mezzo che veicola il messaggio.
17. Uno dei principali errori della comunicazione è trattare argomenti per astrazione.
18. Per “ascolto” si intende il processo per cui colui che ascolta assume un ruolo attivo.
19. Se in un rapporto comunicativo un interlocutore “giudica” subito, la comunicazione è fallimentare.
20. Per feed-back si intende il segnale di ritorno dal ricevente.
21. Il feed-back è efficace se è basato sui fatti.
22. In una comunicazione a due vie, il rapporto tra “E” e “R” è di tipo interdipendente.
23. In una comunicazione a due vie, il livello di frustrazione è minimo.
24. L’interazione comunicativa è sostenuta da accettazione, empatia e autenticità.
25. Gli studi di R. Rosenthal e L. Jacobson hanno approfondito l’effetto Pigmalione.
26. La leadership riguarda qualsiasi processo di influenzamento.
27. Leavitt e Bavelas non hanno studiato la rete comunicativa a zeta. (Hanno studiato invece la rete centralizzata o a ruota, la rete a Y, quella a catena ed infine quella circolare o a cerchi).
28. Nei suoi esperimenti sul gruppo K. Lewin parla di tre “atmosfere”.
29. Il brainstorming è una tecnica di creatività.
30. Il gruppo primario e quello secondario si distinguono per la tipologia di legami al suo interno.

PEDAGOGIA GENERALE
1. Seconbdo Visalberghi gli elementi caratteristici di una scienza sono l’elemento metodologico (la scienza si basa su esperienze replicabili) e quello logico-strutturale (una scienza è costituita da un insieme ordinato e coerente di concetti [ipotesi, leggi o relazioni] da cui altri sono deducibili secondo regole definite).
2. La pedagogia è la scienza che studia il processo educativo della persona, lungo tutta la durata della vita.
3. Con il termine educazione si intende un porocesso permanente di trasmissione culturale attraverso il quale un gruppo sociale mantiene in vità la propria identità.
4. Con il termine apprendimento si intende un’attività naturale di ciascun organismo vivente, finalizzata alla sopravvivenza.
5. I comportamentismi studiano il comportamento inteso come un’azione oggettivamente verificabile.
6. Le teorie cognitiviste hanno in comune l’ipotesi che si devono studiare anche i meccanismi non direttamente osservabili che regolano i processi di conoscenza e quindi le operazioni logiche che vengono acquisite, assimilate ed elaborate dalla mente.
7. L’insegnamento scolastico orienta e guida il discente nei suoi processi di apprendimento all’interno della scuola.
8. Secondo Visalberghi è necessario che l’educatore padroneggi le conoscenze dell’allievo, della società, della materia di insegnamento e dei metodi per insegnarla.
9. La psicologia dell’educazione studia lo sviluppo della persona, le teorie dell’apprendimento e le dinamiche interpersonali che vi si connettono.
10. Secondo La porta la libertà dell’educando all’interno del rapporto educativo implica il rispetto della motivazione spontanea dell’educando e della sua capacità di scelta (intesa come possibilità di errore).


STORIA DEI PROCESSI FORMATIVI
1. All’indomani dell’Unità, la legge Casati doveva assolvere alla funzione di diffondere il senso dell’italianità e il sentimento nazionale in tutto il corpo sociale del Regno.
2. La legge Casati non nacque come legge per il Regno d’Italia e fu promulgata in regime di pieni poteri.
3. All’indomani dell’Unità i problemi più urgenti, in termini di scuola e di istruzione erano l’altissima percentuale di analfabeti e la mancanza di maestri qualificati.
4. L’avocazione allo Stato della scuola elementare fu disposta dalla Legge Daneo Credano del 1911.
5. La riforma Gentile del 1923 nacque dalla volontà della cultura neo-idealista italiana (Croce, Gentile, Lombardo Radice, etc.) di ripristinare il rigore degli studi, dando a ciascun ceto sociale la sua scuola.
6. La Costituzione del 1948 afferma la libertà di insegnamento e mantiene il principio secondo cui l’insegnamento della dottrina cattolica è “fondamento e coronamento” dell’istruzione elementare.
7. La nascita della scuola media unica, nel 1962, segna l’avvio di un processo di passaggio da una scuola per pochi ad una scuola di massa.
8. L’espressione “scuola di massa” significa che il numero di coloro che accedono all’istruzione aumenta per quantità, mentre la loro composizione sociale si fa sempre più differenziata per qualità.
9. La nascita della scuola materna risale ad un’apposita legge del 1968.
10. I “decreti delegati” del 1974 rispondono alla necessità di aprire la scuola al territorio favorendo la partecipazione di insegnanti, studenti, famiglie.

PEDAGOGIA SPECIALE
1. La pedagogia speciale è innanzitutto una pedagogia che ha come campo di ricerca l’educazione di tutti coloro che necessitano di tecniche e strategie educative speciali per adeguarle ai loro bisogni speciali.
2. Nella storia della pedagogia speciale Itard ha segnato il passaggio da un interesse puramente medico per il soggetto definito anormale ad un interesse educativo per la persona considerata nella sua globalità.
2bis. Itard a differenza di Pinel ritiene che Victor, il ragazzo selvaggio, è rieducabile perché le condizioni in cui si trova dipendono soprattutto dall’aver vissuto in isolamento nei boschi per molti anni.
3. Il termine “disabilità” coincide con la seguente definizione: “per <> si intende qualsiasi restrizione o carenza (conseguente ad una menomazione) delle capacità di svolgere un’attività nel modo e nei limiti ritenuti normali per un essere umano.
4. La prima sperimentazione dell’inserimento degli alunni handicappati nella scuola comune, sulla base dei principi ispiratori della commissione Falcucci, fu realizzata ai sensi della circolare n. 227/75.
5. La legge 517/77 rappresenta un imprescindibile punto di riferimento della legislazione sull’handicap perché dà inizio al processo di integrazione degli handicappati nella scuola ordinaria, abolendo le classi speciali e differenziali e prevedendo misure nelle forme di integrazione.
6. La diagnosi funzionale (DF) evidenzia le disabilità, le capacità, le aree di potenzialità dell’allievo considerando il loro possibile potenziamento.
7. Il profilo dinamico funzionale (PDF) descrive in modo analitico, sulla base dei dati riportati nella diagnosi funzionale, i possibili livelli di risposta dell’alunno handicappato relativi alle sue abilità cognitive, fisiche, affettive e relazionali.
8. La diagnosi funzionale (DF) viene redatta dagli operatori sanitari anche alla luce di quanto genitori e insegnanti dichiarano.
9. La sentenza della Corte Costituzionale n. 215/87 e la conseguente circolare del MPI n. 262/88 garantiscono il diritto ai disabili, anche a quelli psichici, di frequentare le scuole di ogni ordine e grado, riconoscendo così la necessità di non interrompere il loro percorso formativo.

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QUIZ SECONDA PARTE

PEDAGOGIA GENERALE
1. In pedagogia per meglio comprendere il concetto di educazione bisogna studiarlo nella sia DIMENSIONE INDIVIDUALE SOCIALE ED ISTITUZIONALE
2. Secondo Visalberghi le competenze dell’educatore si sono via via allargayte fino a comprendere la CONOSCENZA DELLE METODOLOGIE CHE POSSONO RENDERE PIU’ EFFICACE L’INSEGNAMENTO
3. I comportamentismi consideravano l’apprendoimento ESCLUSIVAMENTE NEI LIMITI DELL’OSSERVAZIONE DEGLI STIMOLI E DELLE RISPOSTE CHE ESSI DETERMINANO
4. Le teorie cognitiviste STUDIANO LE OPERAZIONI LOGICHE CHE VENGONO ACQUISITE ASSIMILATE ED ELABORATE DALLA NOSTRA MENTE
5. L’insegnamento può essere paragonato alla vendita di mercanzie. Ma nessuno può vendere se non c’è qualcuno che compra. Con questa metafora Dewey mette in evidenza che NEL PROCESSO EDUCATIVO L’INSEGNAMENTO E L’APPRENDIMENTO RAPPRESENTANO DUE ASPETTI FONDAMENTALI DI UNA STESSA REAòLTA’
6. differenza tra pedagogia e didattica: LA PEDAGOGIA ENUNCIA I PRINCIPI GENERALI SULL’EDUCAZIONE, LA DIDATTICA STUDIA I MODI MIGLIORI PER OTTENERE L’APPRENDIMENTO
7. I due tratti fondamentali dell’apprendimento sono LA MOTIVAZIONE E LA SCELTA
8. Oltre a Watson può essere considerato uno psicologo comportamentista SKINNER.
9. La psicologia dell’educazione rappresenta UNA DISCIPLINA IMPEGNATA NELLO STUDIO DELL’APPRENDIMENTO E DEI RAPPORTI INTERPERSONALI CHE ESSO DETERMINA
10. La legge dell’effetto formulata da Therudike sostiene che OGNI ESSERE ELIMINA QUELLE AZIONI CHE PROCURANO DISPIACERE MENTRE FISSA QUELLE CHE DANNO GRATIFICAZIONE E PIACERE
11. Con l’avvento dell’Illuministmo si verifica il tramonto DELL’EDUCAZIONE NATURALE E TRASMISSIVA
12. Secondo Lawrence Stone la famiglia pre-moderna è PERMEABILE IN QUANTO IMMERSA NEL PROPRIO CONTESTO SOCIALE, NELLA COMUNITA’ CHE LA CIRCONDA
13. Tra i fattori che, a partire dal XV sec. favoriscono lo sviluppo dell’istituzione scolastica vi è LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA A CARATTERI MOBILI E QUINDI DEL LIBRO
14. A partire dal XVI sec. l’alfabetizzazione si diffonde nei Paesi di cultura protestante al fine di METTERE IL CREDENTE IN GRADO DI ACCOSTARSI ALLA SCRITTURA SENZA LA MEDIAZIONE DELLA GERARCHIA DELLA CHIESA.
15. Nell’Italia del XVIII sec. il rinnovamento educativo è animato da importanti studiosi quali VICO, GENOVESI, FILANGIERI ma non GIAN DOMENICO ROMAGNOSI.

PSICOLOGIA MERINI
1. Una teoria psicologica può essere considerata scientifica perché VIENE SOTTOPOSTA A CONTROLLO DI VALIDITA’ DELLE IPOTESI SVILUPPATE
2. La Ainsworth ha descritto tre tipi di relazione di attaccamento, individuati tramite un metodo conosciuto come Strange Situation. I tre tipi di attaccamento differiscono tra loro per le seguenti varibili LA CAPACITA’ DELLA MADRE DI SVOLGERE LA FUNZIONE DI BASE SICURA ED IIL GRADO DI ESPLORAZIONE DELL’AMBIENTE DA PARTE DEL BAMBINO
3. Lo sviluppo dell’identità E’ UN PROCESSO CHER SI SVOLGE LUNGO L’INTERO ARCO DELLA VITA
4. Nella teoria di Piaget assimilazione e accomodamento sono I DUE PROCESSI CHE CARATTERIZZANO L’ADATTAMENTO (L’assimilazione consiste nell’incorporazione di un evento o di un oggetto in uno schema comportamentale o cognitivo già acquisito. In pratica il bambino utilizza un oggetto per effettuare un’attività che fa già parte del suo repertorio motorio o decodifica un evento in base a elementi che gli sono già noti (l’esempio è il caso di un bambino di pochi mesi che afferra un oggetto nuovo e lo porta alla bocca, l’afferrre e il portare alla bocca sono movimenti già acquisiti che vengono però applicati ad un nuovo oggetto).L’accomodamento consiste nella modifica della struttura cognitiva o dello schema comportamentale per accogliere nuovi oggetti o eventi che fino a quel momento erano ignoti (nel caso del bambino precedente se l’oggetto è difficile da afferrare dovrà per esempio modificare la modalità di presa).I due processi si alternano alla costante ricerca di un equilibrio fluttuante (omeostasi) ovvero di una forma di controllo del mondo esterno. Quando una nuova informazione non risulta immediatamente interpretabile in base agli schemi esistenti il soggetto entra in uno stato di disequilibrio e cerca di trovare un nuovo equilibrio modificando i suoi schemi cognitivi incorporandovi le nuove conoscenze acquisite)
5. La memoria a breve termine (memoria di lavoro) E’ UNA MEMORIA CHE PUO’ CONTENERE SOLO UN NUMERO LIMITATO DI UNITA’ DI INFORMAZIONE
6. Per metacognizione si intende LA CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE CAPACITA’ E DEI PROPRI LIMITI COGNITIVI
7. Nella teoria dell’elaborazione dell’informazione i copioni (script) e gli schemi sono STRUTTURE COGNITIVE CHE RIASSUMONO LA CONOSCENZA NELLE SUE LINEE GENERALI CHE UN INDIVIDUO HA DI SITUAZIONI LUOGHI OGGETTI RELAZIONI INTERPERSONALI
8. La concezione dello sviluppo cognitivo di Vygotskij si differenzia da quella di Piaget PER LA RILEVANZA DATA NERI PROCESSI DI APPRENDIMENTO AL CONBTESTO SOCIALE E ALL’INTERAZIONE TRA IL BAMBINO E INDIVIDUI PIU’ ESPERTI
9. Nella concezione dei processi di apprendimento-insegnamento di Bruner con il termine scaffolding si intende L’INSIEME DELLE ATTIVITA’ TRAMITE LE QUALI L’ADULTO O UN COETANEO PIU’ ESPERTO PUO’ ASSISTERE IL BAMBINO PERMETTENDOGLI DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI CHE ALTRIMENTI SAREBBERO FUORI DELLA SUA PORTATA
10. La definizione di intelligenza oggi ritenuta più adeguata è: NON ESISTE UN’UNICA INTELLIGENZA BENSI’ INTELLIGENZE SPECIFICHE: LINGUISTICA, LOGICO-MATEMATICA, SPAZIALE, MUSICALE, CORPOREO-CINESTETICA, PERSONALE

PSICOLOGIA COCCO
1. Il comportamento silenzioso TRASMETTE SENTIMENTI IN MODO EFFICACE
2. L’effetto Pigmalione implica UN INFLUENZAMENTO DIRETTO NEL RENDIMENTO
3. I membri di un gruppo forniscono prestazioni più soddisfacenti SE INSERITI IN GRUPPI MIGLIORI
4. Per gruppo-classe si intende GLI ALLIEVI E L’INSEGANTE
5. Il gruppo primario E’ FORMATO DA PERSONE CHE SI CONOSCONO E INTERAGISCONO DIRETTAMENTE
6. L’assunto non formulato E’ UNA BARRIERA ALLA COMUNICAZIONE
7. Nella comunicazione interpersonale la prossemica SOTTOLINEA L’INTERAZIONE
8. Il gruppo RARAMENTE NON HA UN LEADER
9. Le percentuali di una buona comunicazione sono 70% ASCOLTARE E 30% PARLARE

PEDAGOGIA GENERALE
1. Secondo La porta il processo educativo da un punto di vista teorico ha come fine UN PROPRIO IDEALE INTRINSECO AL SUO MODO DI CONCEPIRE IL RAPPORTO FRA INSEGNANTE ED ALLIEVI
2. Per La porta l’educazione alla verità presuppone CHE L’EDUCATORE POSSIEDA UNA VERITA’ E VOGLIA DIFFONDERLA ATTRAVERSO LA SCUOLA
3. Nella comunicazione didattica l’espressione “rumore di fondo” indica L’INSIEME DEI FENIOMENI FISIO-PSICOLOGICI CHE OSTACOLANO LA RICEZIONE DEL MESSAGGIO
4. La pedagogia secondo La porta è autoreferenziale nel senso che L’INSGENANTE FA VIVERE AGLI ALLIEVI NEL RAPPORTO EDUCATIVO LE SITUAZIONI E LE REGOLE OGGETTO DELL’INSGNAMENTO
5. I due tratti fondamentali dell’apprendimento secondo Laporta sono LA MATIVAZIONE E LA SCELTA
6. Secondo Visalberghi si ha una situazione interdisciplinare quando STUDIOSI DIVERSI SI INFLUENZANO A VICNEDA DURANTE TUTTO IL CORSO DI UNA RICERCA DISCUTENDO INSIEME IPOTESI E MNETODOLOGIE
7. L’affermazione secondo cui la pedagogia è così strettamente legata alla filosofia da poter essere considerata filosofia applicativa E’ DI SERGIO HESSEN
8. Si riferiscono alle teorie dell’istruzione di matrice comportamentista: - LA PSICOLOGIA STUDIA IL COMPORTAMENTO IN QUANTO OSSERVABILE, - OGNI APPRENDIMENTO DETERMINA UNA MODIFICAZIONE DEL COMPORTAMENTO, - L’APPRENDIMENTO PUO’ ESSERE ORGANIZZATO COME UNA SEQUENZA CHE PROCEDE DAL SEMPLICE AL COMPLESSO. Non può essere invcece riferita alle teorie dell’istruzione di matrice comportamentista: - NON VI E’ APPRENDIMENTO SE NON SI AGISCE SULLA MOTIVAZIONE PROFONDA DEL SOGGETTO
9. Si riferiscono alla teoria dell’istruzione di Bruner: - LO STATO EMOTIVO DEL SOGGETTO INFLKUENZA LE SUE MODALITA’ DI APPRENDIMENTO, - L’INFORMNAZIONE NUOVA RISTRUTTURA IL QUADRO DELLE CONOSCENZE PREGRESSE, - LA RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA E’ UN POTENTE FATTORE DI CONOSCENZA E DI SVILUPPO DELL’APPRENDIMENTO. Non può essere riferito alla teoria dell’istruzione di Bruner : - OGNI APPRENDIMENTO RICHIEDE CHE NEL DISCENTE SIA PREVIAMENTE MATURATO UN ADEGUATO SVILUPPO COGNITIVO
10. Bruner secondo il noto esperimento della progressiva messa a fuoco di una diapositiva dimostra CHE LA NOSTRA MENTE POSTA IN CONDIZIONI DI AMBIGUITA’ PERCETTIVA ELABORA LE INFORMAZIONI SULLA BASE DELLE SUE ESPERIENZE PREGRESSE.
11. La scansione tassonomica conoscenza-comprensione-applicazione-analisis-sintesi-valutazione è attribuita a BLOOM
12. Secondo Maragliano per psicologia dell’educazione dovrebbe correttamente intendersi UNA DISCIPLINA PSICOLOGICA CHE COLLABORA CON LA PEDAGOGIA DEFINENDO IN COMUNE TERRENI DI RICERCA E METODI DI LAVORO
13. Le quattro competenze dell’educatore indicate da Visalberghi tralasciano LA COMPETENZA RELAZIONALE
14. Anche La porta indica un’iulteriore competenza dell’insegnante ed insiste sulla sua importanza LA COMPETENZA LINGUISTICA DELL’INSGENANTE ANCHE SE NON INSEGNA LETTERATURA ITALIANA
15. Il sistema educativo integrato secondo La porta PONE LA SCUOLA AL CENTRO DI UN SISTEMA DI OCCASIONI EDUCATIVE (ASSOCIAZIONISMO, CENTRI CULTURALI..)

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QUIZ TRE

PEDAGOGIA SPECIALE
1. Le prime iniziative educative e sociali nei confronti dei soggetti disabili hanno riguardato alla fine del secolo XIX SOPRATTUTTO SORDOMUTI E CIECHI CONSIDERATI FORZE IMPIEGABILI NEL MONDO DEL LAVORO
2. Anche in Italia come in Francia l’interesse prioritario nei confronti dei disabili fu di carattere medico; un primo approccio pedagogico SI EBBE AD OPERA DI ANTONIO GONELLI CIONI
3. La pedagogia speciale ha come ambito di ricerca L’EDUCAZIONE DI TUTTI COLORO CHE PER SVILUPPARE A PIENO LE LORO POTENZIALITA’ NECESSITANO DI STRATEGIE E TECNICHE EDUCATIVE PARTICOLARI
4. La parola “handicap” viene spesso usata con il significato di “minorazione” ciò ha come conseguenza LA MEDICALIZZAZIONE DEL PROBLEMA.
5. ITARD E SEGUIN hanno contribuito con la loro azione educativa nei confronti dei soggetti in difficoltà alla nascita della pedagogia speciale
6. Pinel riteneva il ragazzo selvaggio non educabile perché AFFETTO DA IDIOZIA CONGENITA E QUINDI PER LUI NON ESISTEVA ALTRO DESTINO CHE ESSERE RINCHIUSO IN UN OSPEDALE
7. La legge 517/77 pur non riguardando nello specifico gli handicappati contiene ELEMENTI IMPORTANTI PER LA PROSPETTIVA DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
8. Seguin nel suo programma educativo dava importanza ALL’EDUCAZIONE CHE SI BASAVA SUL CONRETO, SUL CONOSCIUTO, SUL LUDICO
9. L’atto di indirizzo approvato con il DPR 24/2/1994 stabilisce che alla diagnosi funzionale (DF) segue il profilo dinamico funzionale (PDF) che indica LE CARATTERISTICHE FISICHE, PSICHICHE, SOCIALI ED AFFETTIVE DELL’ALUNNO EVIDENZIANDO SIA LE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO E LE POSSIBILITA’ DI RECUPERO SIA LE CAPACITA’ POSSEDUTE DA SOLLECITARE E RAFFORZARE CON ADEGUATI INTERVENTI
10. Il DM 24 aprile 1986 modificato ed integrato dal DM 14 giugno 1988 nel delineare il profilo dell’insegnante specializzato per il sostegno riconosce l’esigenza che tale docente VENGA INTESO QUELL’OPERATORE PEDAGOGICO-DIDATTICO SPECIALIZZATO PREPOSTO ALLA PROGRAMMAZIONE SPECIFICA RELATIVA AL SOGGETTO IN SITUAZIONE DI HANDICAP E AL COORDINAMENTO GENERALE DI TUTTI GLI OPERATORI (SCOLASTICI, SANITARI, SOCIALI)
11. Nel panorama legislativo italiano LA LEGGE QUADRO 104/92 HA RECEPITO LA PROSPETTIVA DELL’INTEGRAZIONE COME POSSIBILITA’ CHE I SOGGETTI CON BISOGNI SPECIALI VEDANO GARANTITI I PROPRI DIRITTI ATTRAVERSO L’IUTILIZZO DELLE RISORSE E DELLE COMPETENZE NEL TERRITORIO
12. Il piano educativo individualizzato (PEI) è un atto professionale che guida e garantisce il percorso formativo dei ragazzi disabili PERCHE’ PRECISA I REQUISITI, GLI OBIETTIVI, I MEZZI DA UTILIZZARE, DEFINISCE LE SOLUZIONI OPERATIVE, LE RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI NECESSARIE, PROCEDE ALLE VERIFICHE PERIODICHE E FINALI DEL LAVORO SVOLTO
13. In tema di integrazione è auspicabile nella scuola secondaria superiore promuovere opportuni collegamenti con la formazione professionale al fine di RACCORDARE IL PIU’ POSSIBILE GLI INTERVENTI FORMATIVI CON IL MONDO LAVORATIVO
14. La C.M. 262/88 nell’attuare quanto precedentemente stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale RIBADISCE CHE GLI ALUNNI HANDICAPPATI NON SONO IRRECUPERABILI E CHE L’INTEGRAZIONE FAVORISCE SIA LA SOCIA-LIZZAZIONE CHE L’APPRENDIMENTO
15. Attraverso l’osservare, l’insegnante impara a conoscere i propri alunni, le loro caratteristiche, i loro bisogni e anche alcuni sintomi presenti nei loro comportamenti. I più importanti possono nascondere PROBLEMI DI APPRENDIMENTO E DI COMPORTAMENTO


PSICOLOGIA COCCO

1. La comunicazione prescrittiva è più adatta IN TUTTE LE SITUAZIONI IN CUI GLI OBIETTIVI SONO IMMEDIATI E BEN CHIARI (Un’esempio di comunicazione prescrittivi è un cartellone)
2. Per aumentare l’efficacia nel flusso comunicativo occorre VERIFICARE LA COMUNICAZIONE E USARE IL FEED-BACK
3. Nella griglia degli stili di direzione in un nuovo gruppo-classe la posizione più efficace è LA POSIZIONE 6.7
4. Perché è utile il brainstorming? PER SCOPRIRE SOLUZIONI (Il brainstorming (letteralmente: tempesta cerebrale) è una tecnica di creatività di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema. Sinteticamente consiste, dato un problema, nel proporre ciascuno liberamente soluzioni di ogni tipo (anche strampalate o con poco senso apparente) senza che nessuna di esse venga minimamente censurata. La critica ed eventuale selezione interverrà solo in un secondo tempo, quando la seduta di brainstorming è finita.Il risultato principale di una sessione di brainstorming, che apparentemente sembra un metodo sciocco e quasi infantile, è invece in genere molto produttivo: può consistere in una nuova e completa soluzione del problema, in una lista di idee per un approccio ad una soluzione successiva, o in una lista di idee che si trasformeranno nella stesura di un programma di lavoro per trovare in seguito una soluzione. Il metodo del brainstorming iniziò a diffondersi nel 1957, grazie al libro "Applied Imagination" di Alex Faickney Osborn, un dirigente pubblicitario. Il pensiero Blue-Sky è simile al brainstorming. Altri metodi per la creazione di idee sono la "creazione individuale" e l'"approccio dell'analisi morfologica".)
5. Nella relazione interpersonale il docente esprime soprattutto INFORMAZIONI, EMOZIONI, ATTEGGIAMENTI E VALORI
6. Per un adeguata efficacia comunicativa nelle nostre aule i diversi canali comunicativi sono da utilizzare PER IL 25% AUDITIVO PER IL 30 % VISIVO E PER IL 45% CENESTETICO
7. In Hersey e Blanchard tra le relazioni S/M la diade che può essere efficace è M1 – S1

Hersey e Blanchard (1982) identificano quattro stili di leadership, da adottare in relazione al riconoscimento del
diverso grado di maturità dei collaboratori:
• Telling: il leader, sfruttando una comunicazione di tipo unidirezionale, dà ordini, fornisce indicazioni; tale stile è adatto
nel caso di collaboratori caratterizzati da bassa maturità sia psicologica che rispetto al compito.
• Selling: il leader fornisce spiegazioni sul compito e prende atto delle indicazioni/richieste dei subordinati; tale stile risulta adeguato in situazioni di elevata maturità psicologica e bassa maturità rispetto al compito .
• Partecipating: il leader cerca di coinvolgere nelle decisioni, fornisce sostegno ed incoraggiamento, tale stile viene adot-tato nel caso di collaboratori caratterizzati da elevata maturità rispetto al compito e da una minore maturità psicologica.
• Delegating: il leader ha una funzione di guida e di sostegno ridotta; tale stile si collega a situazioni ad alta discre-zionalità in presenza di collaboratori dotati di elevata maturità sia psicologica che rispetto al compito.
8. Tra le barriere alla comunicazione efficace di J. Parry cita tra l’altroL’INCOMPATIBILITA’ DI SCHEMI E L’ASSUNTO NON FORMULATO (tutte le barriere sono sette: limitatezza della capacità del ricevente- distrazione (disturbo) – assunto non formulato – incompatibilità di schemi – intervento di meccanismi inconsci- presentazione confusa – assenza di mezzi di comunicazione)


PSICOLOGIA MERINICA
1. La psicologia può essere considerata UN IN INSIEME DI PUNTI DI VISTA TEORICI A VOLTA MOLTO DIVERSI TRA LORO CHE SI SONO SVILUPPATI PRINCIPALMENTE NEL CORSO DEL 900
2. La principale differenza tra pscicoanalisi e comportamentismo consiste nel fatto CHE LA PRIMA PRIVILEGIA L’INTERPRETAZIONE IN AMBITO CLINICO MENTRE IL SECONDO L’OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO
3. La metafora di Popper della “mente come faro” si riferisce al fatto che LA MENTE INDIVIDUALE FUNZIONA COME UN FARO IN QUANTO METTE IN RISALTO E SE LEZIONA CERTI ASPETTI DELLA REALTA PIUTTOSTO CHE ALTRI E SU QUESTI COSTRUISCE LA CONOSCENZA
4. Il tipo di attaccamento ansioso-evitante così come è stato descritto dalla Ainsworth è caratterizzato dal fatto che IL BAMBINO TENDE A NON MOSTRARE UNA NETTA PREFERENZA PER LA MADRE RISPETTO A PERSONE ESTRANEE (Secondo la Ainsworth, le reazioni dei bambini a questa situazione possono essere classificate in tre categorie di attaccamento: il sicuro (B), l' insicuro-evitante (A), l' insicuro-ambivalente (C). In particolare, il bambino classificato come sicuro alla Strange Situation, gioca serenamente quando la madre è vicina, non ha bisogno di controllarne continuamente la presenza, la utilizza come base sicura per esplorare l'ambiente e mostra interesse per la presenza di persone estranee. Il bambino evitante, al contrario, non sembra giovarsi della vicinanza della madre né risentire della sua lontananza; tende a ignorarla quando vengono riuniti dopo la separazione dedicandosi di più al gioco e all'esplorazione. Infine, il bambino ambivalente mostra di avere molte difficoltà in una situazione estranea, cerca il contatto con la madre e non esplora l'ambiente; la separazione appare turbarlo molto e alla riunione con la madre manifesta un misto di ricerca di contatto e di riluttanza allo stesso. Successivamente alcuni ricercatori si sono resi conto che non tutti i bambini avevano comportamenti riconducibili alla classificazione della Ainsworth. Sono state così proposte nuove categorie: Main e Solomon (1986, 1990), a esempio, hanno individuato un quarto pattern, definito disorganizzato/disorientato (D), che fa riferimento a quei bambini i cui comportamenti non appaiono organizzati all'interno di una strategia coerente. Sono caratteristici di questo pattern, a esempio, comportamenti contraddittori, movimenti incompleti o interrotti, posture immobili o espressioni di paura. Successivamente, Crittenden (1988) ha descritto una tipologia mista di attaccamento, denominata evitante/ambivalente, osservata di frequente in bambini maltrattati. Questa categoria differirebbe dalla precedente in quanto comportamenti e atteggiamenti appartenenti a tipologie diverse, cioè al pattern evitante e a quello ambivalente, sembrerebbero comunque manifestarsi all'interno di una strategia comportamentale coerente e ben definita.
5. L’egocentrismo relazionale PORTA A CREDERE CHE I COMPORTAMENTI E GLI ATTEGGIAMENTI DEGLI ALTRI SIANO DETERMINANTI DA O RIFERITI A NOI.
6. I modelli operativi relativi all’infanzia RIGUARDANO LE INTERAZIONI TIPICHE CON LE FIGURE FAMILIARI
7. In uno schema di relazione interpersonale lo schema d’azione del soggetto dipende soprattutto DALLE ASPETTATIVE CHE IL SOGGETTO HA CIRCA LA RISPOSTA DEGLI ALTRI

LEGISLAZIONE SCOLASTICA
1. Il dettato costituzionale secondo cui la scuola è aperta a tutti IMPLICA IL DIRITTO DOVERE DEL CITTADINO ALL’ISTRUZIONE PER POTER PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA VITA SOCIALE DEL PAESE
2. Il dovere del docente di rispettare il discente in quanto persona trova il suo fondamento NELLA COSTITUZIONE
3. Lìart. 34 costituzione (la scuola è aperta a tutti) NON PUO’ TROVARE ECCEZIONE NEI CONFRONTI DI NESSUNO
4. La libertà di insegnamento dei docenti è riconosciuta DALL’ART. 33 COST.
5. La Repubblica istituendo scuole di ogni ordine e grado su tutto il terittorio naz. INTENDE DARE GARANZIE DI LIOBERTA’ E UGUAGLIANZA E METTERE TUTTI NELLA CONDIZIONE DI ACCEDERE ALLE SCUOLE STATALI.
6. La scuola materna statale istituita con legge 18.3.1968 n. 444 E’ FACOLTATIVA
7. La riforma dell’rodinamento della scuola elementare E’ STATA DISPOSTA SDALLA LEGGE 5.6.1990 N. 148
8. L’inserimento degli alunni handicappati nelle classi comuni di scuola media è stato istituzionalizzato CON LA LEGGE 4.8.1977 N. 517
9. A coloro i quali hanno adempiuto l’obbligo di istruzione e non intendono proseguire gli studi nell’istruzione secondaria superiore E’ GARANTITO IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE FINO A 18 ANNI
10. Le scuole paritarie SVOLGONO UN SERVIZIO PUBBLICO
11. Alle scuole paritarie E’ ASSICURATA PIENA LIBERTA’ PER QUANTO RIGUARDA L’ORIENTAMENTO CULTURALE E L’INDIRIZZO PEDAGOGICO-CULTURALE
12. Il piano dell’offerta formativo E’ IL DOCUMENTO COSTITUTIVO DELL’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE DELLA SCUOLA
13. IL POF del singolo istituto scolastico E’ COERENTE CON GLI OBIETTIVI GENERALI ED EDUCAYTIVI DEI DIVERSI TIPI ED INDIRIZZI DI STUDI DETERMINATI A LIVELLO NAZIONALE E RIFLETTE LE ESIGENZE DEL CONTESTO CULTURALE, SOCIALE ED ECONOMICO DELLA RELATA’ LOCALE
14. L’autonomia organizzativa è tra l’altro finalizzata AD ARTICOLARE SIA IL CURRICOLO NEL SUO COMPOLESSO SIA LO COLLOCAZIONE TEMPORALE IN ESSO DELLE DIVERSE DISCIPLINE ANCHE SULLA BASE DI UNA PROGRAMMAZIONE PLURISETTIMANALE
15. Il sistema educativo di istruzione e di formazione della riforma Moratti si articola NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA, IN UN PRIMO CICLO CHE COMPRENDE LA SCUOLA PRIMARIA E LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMNO GRADO E IN UN SECONDO CICLO CHE COMNPRENDE IL SISTEMA DEI LICEI E IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

p. de rosa - ammin. ha detto...

http://www.iisgadda.it/dietrolavagna/storia/1cronologia.htm

autori e collaboratori